You shall know my summer
Con il ritorno dall’Irlanda si è concluso definitivamente il periodo estivo. C’è chi è tornato nei posti dove vive, chi è tornato a Bari, e chi ha scelto l’inizio dell’anno lavorativo per abbandonare per sempre la vita da single. Sarà un anno difficile, all’orizzonte una crisi economica che prima o poi finirà per condizionare le vite quotidiane di ognuno di noi, e qui come al solito nessun appiglio emotivo stabile a cui aggrapparsi nei momenti di difficoltà. Ogni sorriso, ogni risata, ogni abbraccio, ogni gesto d’affetto continuo a dovermelo conquistare sera dopo sera, impegnandomi per non cedere allo tristezza da precarietà perenne.
Ma è stata un bella estate, ricca di viaggi, musica e regali, ed è a questa che voglio pensare oggi per fissarne i momenti più belli:
Il concerto degli After a Torino sotto il diluvio insieme a chi pensavo non avrei più avuto accanto a cantare “Vedova Bianca”. La tre giorni bolognese con la scusa di vedere 20 frikkettoni svedesi totalmente fuori di testa, in realtà per riscoprirsi amici dopo la giovinezza vissuta insieme. Voltarmi durante il concerto degli Interpol e vedere una delle più belle e luminose ragazze che abbia mai avuto occasione di conoscere. Riconoscerla, e avere il piacere di scambiare due chiacchiere. E ancora gli After per l’addio al celibato di un piccolo grande uomo con cui mi sarebbe piaciuto condividere la giovinezza nella stessa città (Ale, sarà per un’altra vita). E il weekend sul pollino, tra magnifici e magnifiche fotografi/e. Paolo Benvegnù che mi guarda, mi riconosce e mi abbraccia. Condividere un concerto con un nuovo amico e due incantevoli ragazze conosciute sul luogo. La bella chiacchierata in macchina durante il ritorno. Perdersi a Troia in provincia di foggia alle 2 di notte. Vedere Carolina diventare sempre più bella, e commuoversi stupidamente davanti ad uno schermo alla notizia della mamma che ha consegnato la tesi di laurea. Deborah e Alessando, due persone in grado di rendere il mondo un posto miglore, felici come bambini quando gli diciamo che abbiamo portato del “vino vero” dall’Italia. Il matrimonio, Ale, Cora, la Cupola e le coppole, Ludo, la chiacchierata notturna in versione gita da liceo, una ragazza meravigliosa come al solito impegnata, crepès. “L'esperienza è analogica, il racconto digitale”, il libro degli antichi, la sky road, l'autostop, le pecore, la poesia, la nostalgia, i e le ventenni, l'anziana americana supporter di Obama. Il tatuaggio di Deb. Deb. Godel, Escher e Bach. Glen Hansard e Marketa Irglova. "Mary Moechroi". Insomma L'irlanda.
Le luci della centrale elettrica alle manifatture Knos di Lecce. “Ciao, ma tu eri a vedere le luci della centrale elettrica a Lecce?” detto a Ferrara da un ragazzone diciottenne pieno di vita. “Ciao, ma tu sei Krapp?” “Krapp, vero?” “Ciao Krapp”. Deb che si sforza di non chiamarmi Krapp in Irlanda. E i ragazzi di anobii, tutti fantastici e gentili, tra le cose migliori che mi sono successe negli ultimi tempi.
I nitriti dopo la carne di cavallo a Santeramo. E finire con le chiacchiere fino a mattino con Roberta. Preparare la colazione a Roberta. Godersi la cotta senza speranza, col piacere di soffrire un po’ ma non troppo. Godersi il piacere di soffrire.
E Californication visto con la mia blogger preferita.
Pensare ai Cupoli e sentirne la mancanza. Vorrei essere nella vostra vita quotidianamente, dio vi benedica amici miei, prima o poi lo faremo un viaggio insieme, vero?
Avrei voluto che quest’estate fosse più piena di vostri ricordi, questo il mio unico rimpianto. Ma rimedieremo :)
Ma è stata un bella estate, ricca di viaggi, musica e regali, ed è a questa che voglio pensare oggi per fissarne i momenti più belli:
Il concerto degli After a Torino sotto il diluvio insieme a chi pensavo non avrei più avuto accanto a cantare “Vedova Bianca”. La tre giorni bolognese con la scusa di vedere 20 frikkettoni svedesi totalmente fuori di testa, in realtà per riscoprirsi amici dopo la giovinezza vissuta insieme. Voltarmi durante il concerto degli Interpol e vedere una delle più belle e luminose ragazze che abbia mai avuto occasione di conoscere. Riconoscerla, e avere il piacere di scambiare due chiacchiere. E ancora gli After per l’addio al celibato di un piccolo grande uomo con cui mi sarebbe piaciuto condividere la giovinezza nella stessa città (Ale, sarà per un’altra vita). E il weekend sul pollino, tra magnifici e magnifiche fotografi/e. Paolo Benvegnù che mi guarda, mi riconosce e mi abbraccia. Condividere un concerto con un nuovo amico e due incantevoli ragazze conosciute sul luogo. La bella chiacchierata in macchina durante il ritorno. Perdersi a Troia in provincia di foggia alle 2 di notte. Vedere Carolina diventare sempre più bella, e commuoversi stupidamente davanti ad uno schermo alla notizia della mamma che ha consegnato la tesi di laurea. Deborah e Alessando, due persone in grado di rendere il mondo un posto miglore, felici come bambini quando gli diciamo che abbiamo portato del “vino vero” dall’Italia. Il matrimonio, Ale, Cora, la Cupola e le coppole, Ludo, la chiacchierata notturna in versione gita da liceo, una ragazza meravigliosa come al solito impegnata, crepès. “L'esperienza è analogica, il racconto digitale”, il libro degli antichi, la sky road, l'autostop, le pecore, la poesia, la nostalgia, i e le ventenni, l'anziana americana supporter di Obama. Il tatuaggio di Deb. Deb. Godel, Escher e Bach. Glen Hansard e Marketa Irglova. "Mary Moechroi". Insomma L'irlanda.
Le luci della centrale elettrica alle manifatture Knos di Lecce. “Ciao, ma tu eri a vedere le luci della centrale elettrica a Lecce?” detto a Ferrara da un ragazzone diciottenne pieno di vita. “Ciao, ma tu sei Krapp?” “Krapp, vero?” “Ciao Krapp”. Deb che si sforza di non chiamarmi Krapp in Irlanda. E i ragazzi di anobii, tutti fantastici e gentili, tra le cose migliori che mi sono successe negli ultimi tempi.
I nitriti dopo la carne di cavallo a Santeramo. E finire con le chiacchiere fino a mattino con Roberta. Preparare la colazione a Roberta. Godersi la cotta senza speranza, col piacere di soffrire un po’ ma non troppo. Godersi il piacere di soffrire.
E Californication visto con la mia blogger preferita.
Pensare ai Cupoli e sentirne la mancanza. Vorrei essere nella vostra vita quotidianamente, dio vi benedica amici miei, prima o poi lo faremo un viaggio insieme, vero?
Avrei voluto che quest’estate fosse più piena di vostri ricordi, questo il mio unico rimpianto. Ma rimedieremo :)
Commenti
E' un rimprovero, perchè mi aspettavo che mi regalassi la versione inglese :P
Son davvero contento di averne fatto parte e come ben sai mi sarebbe potuto permettermi di fare anche qualche viaggietto in più insieme a te (vedi i 20 frikkettoni in spiaggia)...
Spero di averne occasione in futuro... dopo la scorpacciata di Samba è Forrò mi devo assolutamente ripigliare! :D
quanto a californication, dovremmo continuare la tradizione. quindi non vederti le prossime puntate fino a quando torno a bari, così ce le spariamo tutte in una volta :)