In perfect harmony



 

E così siamo arrivati alla fine del peggiore anno della nostra vita, e non ho alcun dubbio nel dire che probabilmente è realmente così. Fra poche ore i telegiornali si riempiranno con le immagini dei primi capodanni nel mondo, e per una volta non saranno le grandi feste oceaniche in Australia, o in nessun altro posto dall'altra parte del mondo. 

Eppure ho deciso di fotografarlo questo ultimo giorno dell'anno riesumando un oggetto del passato, "Il Blog", che però ha un pregio rispetto all'infinito fluire di facebook e similari: niente va perso, anche se è quasi tutto imbarazzante dato che allora come oggi non sono capace granchè di scrivere. Prima di tutto una consapevolezza, l'anno peggiore della mia vita è stato infinitamente migliore del migliore degli anni di gran parte dell'umanità. Sono stato chiuso in casa per mesi, costretto a rinunciare a tante passioni, messo davanti alla scelta tra la salute fisica e quella mentale, ma questo significa che:

  1. Ho una casa. Ed è bella, ben riscaldata quando fa freddo, ben climatizzata quando fa caldo, con tanto spazio per stare da soli quando voglio, ma soprattutto condivisa con gli amori della mia vita. E' tutto quello che mi serve per resistere a quello che mi riserva l'anno successivo all'anno peggiore della nostra vita.
  2. Non solo a 40 anni posso coltivare il lusso di avere delle passioni, ma ho avuto la fortuna che ad alcune di queste ho potuto coltivarle ANCHE quest'anno. Certo, è stato il mio primo anno senza concerti dal 1997, ma ho ascoltato moltissima musica. L'anno scorso, secondo l'immortale e fedelissimo last.fm ho ascoltato 3200 pezzi, per un totale di quasi 200 ore di musica. Sono curioso di vedere le statistiche di quest'anno, ma penso che saranno molte di più. Di sicuro sono tornato ad ascoltare musica "on air" e non solo in cuffia, e ogni volta mi sembra una cosa bellissima sentire una stanza che si "riempie" e vibra di musica. E non importa se il nuovo disco dei Pumpkins mi sembra più inascoltabile della colonna sonora della Principessa Sofia, è stato comunque un anno pieno di dischi meravigliosi. Ah, il mio tennis non era così solido da almeno 25 anni, ossia da quando gli allenamenti erano praticamente tutta la mia vita intorno ai 15 anni. Obiettivo 2021: Fare qualche torneino, se la pandemia lo permetterà. E recuperare quel concertino di Benvegnù annullato agli inizi di marzo, già che ci siamo.
  3. Sono sano fisicamente. E credo di esserlo abbastanza anche mentalmente, nonostante tutto, nonostante mi renda conto che non riesco ad avvicinarmi a nessuno senza pensare che potrebbe essere un gesto di cui potrei pentirmi tra 15/20 giorni. Sono sano, e lo sono tutti i miei cari. 
A questi tre capisaldi però, non posso non aggiungere che da un punto di vista professionale, mi sento soddisfatto come non succedeva da tempo. E questo soprattutto grazie a tutto quello che si è scatenato a seguito della pandemia, posso dire che, anche se è stato un anno di iperlavoro, non è stato solo "spalare merda per non affogare", ma anzi posso dire che abbiamo raggiunto risultati che solo un anno fa era impossibile anche solo immaginare. Se ripenso ai primi due mesi di lockdown, passati quasi interamente ad implementare le procedure necessarie a lavorare in smart working in maniera efficace, non posso che battere una pacca sulle mie (fragili) spalle e dirmi che è stato davvero una buona annata.

Io non so cosa scriverò tra un anno, probabilmente ci vorranno altri 5 anni prima di ritornare su questo blog, ma di sicuro quando tra 10 anni leggerò queste righe, vorrei che il me stesso del futuro sapesse che, pur tra mille difficoltà, questo 2020 ha avuto momenti di grande felicità, sia tra le quattro mura domestiche, sia condivisa (OCCUPY RIVA DI UGENTO su tutte).



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